Domani per me è un anniversario doloroso e oggi ho riflettuto sul fatto che io sono il frutto di chi è venuto prima, del mio babbo e della mia mamma, ma anche dei nonni, dei bisnonni e chissà quante generazioni, quanti esseri umani ancor più indietro negli anni e nei secoli.

Pensavo al fatto che ho il dovere di ringraziare quella quantità di persone che hanno creato il flusso da cui sono nata, sono certa che ognuno di loro ha fatto del proprio meglio con gli strumenti che ha avuto a disposizione, per i tempi in cui è vissuto, per le capacità che gli sono state concesse.

Queste mie righe, oggi, in particolare sono in onore dei miei genitori.

Il mio pensiero va a loro che sono stati l'esempio più grande e luminoso di ciò che si definisce famiglia, che mi hanno insegnato che non è sempre "rose e fiori" ma che l'amore e il rispetto sono la base su cui tenersi saldi quando la tempesta è potente, quando è talmente violenta da portarti via un pezzo di cuore, quando proprio non sai se il sole arriverà più. 

L'amore, quello che non si arrende agli eventi avversi, ma che si rafforza e comprende che l'unione è l'unica soluzione. 

La nostra esistenza famigliare è stata costellata di dolori profondi, ci sono stati giorni, mesi, anni in cui ho pensato che tutto fosse privo di senso, ma il mio faro era sempre lì, loro che compatti proseguivano e mi sostenevano.

E lei, mia mamma ERA  LA LUCE.

Oggi in cimitero, sistemando i fiori pensavo alla sua classe e mi chiedevo, come faccio ogni volta, se le sarebbero piaciuti, sobri, eleganti proprio come era lei.
E poi lo sguardo a mio fratello che ha la foto proprio sotto. 
Sono insieme loro e il mio babbo ed io li guardiamo e li pensiamo da questa dimensione terrena.
Abbiamo ricompattato i pezzi di cuore e di anima e siamo andati avanti, perchè la condizione umana lo richiede. Con fatica, certo, ma con il desiderio di onorare e vivere questo tempo che ci è concesso.
 
Ho visto, vissuto e respirato la morte, ma non cambierei nessun minuto della mia esistenza con un'altra famiglia. 

Perchè io sono orgogliosa di essere il frutto della loro unione e proprio la somma di quelle esperienze potenti  oggi è il mio tesoro più grande. Lo conservo con cura per non dimenticarmi da dove arrivo e quanto hanno seminato mamma e papà.

Certamente il mondo è costellato, purtroppo, di storie familiari dolorose, solo l'amore e la volontà di stare uniti ci salveranno.