Il grande potere che abbiamo è di migliorare noi stessi. E in fondo l’altro ci dà un’opportunità: di prendere in considerazione qualcosa.
Quante volte ci offendiamo perché qualcuno ha detto una frase che ci dà fastidio…
La prima domanda da porsi è: che ferita toccano di me queste parole?
Perché solo se abbiamo una ferita aperta “ci fa male”…ovviamente non stiamo giustificando l’altro che usa parole non adeguate, ma portiamo l’attenzione a qualcosa di personale, a quella fragilità da guardare, da comprendere e da sanare… Perché il grande potere che abbiamo è solamente questo, di migliorare e cambiare noi stessi. E in fondo l’altro ci dà un’opportunità: di prendere in considerazione qualcosa che magari noi ignoravamo, o peggio, facevamo finta di non vedere.
Quando qualcosa ci colpisce, ci riguarda.
È una realtà con cui dobbiamo fare i conti e la conseguenza spettacolare qual è?
Che non possiamo più lamentarci…di quel tale che ci fa soffrire, di quella persona che ci ha offeso, di quest’altro che “proprio non lo sopporto” di quell’altra che “per carità, che nervosismo mi fa..” Ci dobbiamo rimboccare le maniche e con grande umiltà e maturità guardarci allo specchio e fare un autoesame.
Ricordiamoci che l’unica persona che possiamo cambiare è noi stessi.
Tutto e tutti lì fuori, restano come sono, ma noi no, abbiamo la possibilità di fare un’evoluzione e di comprendere qualcosa che fino a quel momento magari ci era sconosciuta. Decadono quindi le “colpe” che spesso imputiamo agli altri, perché la visione si ribalta e ci rendiamo conto che abbiamo la straordinaria possibilità di accogliere e risolvere la nostra cicatrice.
E tu, quali ferite aperte hai che ti fanno ancora soffrire?
Riflettici e sappi che il modo per rimarginarle esiste.