Certe volte vorrei essere più basica… farmi meno domande, perché a farsene troppe ci si ingarbuglia la mente e il cuore.
Per ogni evento, per ogni situazione, per quello che vedo e per quello che “sento” mi chiedo “perché”, cosa mi ha voluto insegnare o cosa devo ancora capire.
Ormai è una modalità che ho perfettamente integrato nella mia vita e devo dire che mi ha permesso di essere molto meno arrabbiata con gli altri o con il mondo. Perché non ci sono colpevoli o sfortune, ma solo cose da considerare in modo più ampio, o più profondo.
Non è per niente semplice ovviamente perché tutto viene riportato a me. Nessuna delega, nessun dito puntato.
Si chiama “autoresponsabilità”.
Un concetto impegnativo che racchiude il senso della presenza in questa dimensione terrena: imparare ad essere migliori, rendersi conto che c’è qualcosa da cambiare e cambiarlo.
Mi ci sono voluti anni per accettare il fatto che io sono parte attiva di ogni cosa che mi succede e che in qualche modo io c'entro. Sempre. Certo che è più comodo pensare che è colpa di altri o del fato ma non funziona così. E prima si integra questo pensiero, prima si riesce ad accogliere ciò che la vita quotidianamente propone.
E la vita è grande e generosa maestra, perché fornisce moltissime possibilità di imparare la lezione: quante volte ci è capitato e ci capita di incappare nella stessa situazione o nella stessa storia o nella stessa dinamica e dire "..ma come....di nuovo ?? " Eh sì, di nuovo, certo, perché finché non si afferra l'insegnamento la strada riporta lì...
Quindi il punto è guardare la nostra esistenza con lo spirito di chi cerca il significato e lo spunto per evolvere e non solo come accadimenti casuali che ci ostacolano o ci feriscono.
Quante volte ti è capitata la stessa situazione e hai pensato che è strano ritrovarti di nuovo lì...
La domanda da porsi è: qual è l'insegnamento che non ho ancora colto?