Mi accorgo sempre più spesso che persone dall'ambito professionale di successo hanno all'opposto una vita sentimentale difficoltosa, se non proprio di impossibile raggiungimento.
Ho riflettuto sul tema e ho realizzato che il lavoro ha regole ben definite, progetti da creare, bilanci da far quadrare, clienti da soddisfare, preventivi, offerte, proposte e varianti a cui andare incontro. Ci si adopera al massimo per essere efficienti e dare al cliente la migliore immagine di sè, oltre che dimostrare la propria competenza e la propria dedizione. 
Tutto è pianificato per ottenere un profitto materiale o metaforico.
In amore invece non funziona esattamente così, il sentimento non è sufficiente a sopperire a ogni mancanza, di tempo, di attenzioni, di comprensione, di condivisione. 
Vedo persone straordinarie con storie dolorose a cui non sanno dare un perchè. 
Penso che un pezzetto di responsabilità sia proprio da ricercare in questa falsa sicurezza di essere "di successo" e che poi si riverberi lì dove tutta la bravura del mondo non serve se semplicemente non si sa ascoltare magari.
Ciascuno di noi desidera essere amato in modo unico. Quello che è importante per una persona non lo è per l'altra, o quello che la fa sentire amata, o vista o gratificata...
L' impegno per conquistare un cliente tante volte è molto di più di quello che ci si concede con il partner.
Certo che ..."lui o lei mi ama"..."mi capisce"..."sa che lo faccio per noi"..."ho delle responsabilità" e via così...ma ogni tanto fermarsi e considerare che la comprensione dell'altro non è scontata nè obbligatoria, è un ottimo punto di partenza per ricalibrare le energie e guardare la relazione di coppia da un'altra angolazione.
Ma soprattutto si prende coscienza del fatto che il successo non è una conquista trasversale automatica in ogni ambito della vita, va costruito e perseguito ragionando sulla scala di valori che ci rende veramente soddisfatti nella nostra esistenza.