Spesso diamo per scontato che ciò che abbiamo in testa sia così chiaro o ovvio che non serva dirlo, o ancora meglio, nemmeno spiegarlo.
E si creano fraintendimenti, litigi, danni.
La chiarezza prima di tutto, perché ciò che pensiamo noi e come lo pensiamo non è forse ciò che l’altro ha in mente e il “non detto” lascia spazio veramente a tante interpretazioni o anche a nessuna, nella peggiore delle ipotesi. Quante volte, ripensandoci a mente fredda, avremmo potuto evitare discussioni solo facendo più attenzione a ciò che volevamo dire e a cosa volevamo ottenere.
Certamente molte situazioni si risolverebbero più velocemente e meglio se avessimo più cura delle parole con cui esprimiamo i nostri pensieri. Quando diciamo “io intendevo un’altra cosa” evidenziamo due concetti: 1: ho usato le parole sbagliate, 2: non ho comunicato veramente ciò che volevo dire. E di conseguenza, molte volte, ci si sente frustrati per mancanza di comprensione : “non mi capisce”!
Ogni tanto sarebbe utile riflettere sul fatto che se l’altro non comprende è responsabilità anche nostra e di come raccontiamo ciò che abbiamo in mente o nel cuore.
Peggio ancora è il silenzio o il dare per scontato che sia chiaro. L’evidenza ai nostri occhi non è automatica anche per gli altri. Consideriamolo.
Talvolta fa bene abbandonare l’idea che le cose debbano essere eseguite alla nostra maniera, con i nostri tempi e con la stessa qualità. Le relazioni servono anche a farci allenare alla comprensione, a guardare con occhi diversi e magari a trovare una soluzione migliore che non avevamo considerato. Sono necessari un pizzico di umiltà, apertura al cambiamento e tanto desiderio di migliorarsi evitando di restare rigidi nelle proprie ragioni ma anzi, alimentando uno spirito di confronto e di crescita personale.
Quindi per le prossime volte: attenzione alle parole che usi e a cosa vuoi dire veramente.
I termini adeguati fanno la differenza fra un confronto ed un litigio.