Se riusciamo a dare un perimetro a ciò che viviamo e che ci crea stress tutto si ridimensiona.
Relativizzare permette di comprendere che quel singolo evento negativo è parte di qualcosa di molto più ampio - una vita intera - quindi perde forza.
Mi sovviene alla mente un episodio di quando ero in terapia semi intensiva dopo un intervento importante alla testa. Accanto a me arrivò un ragazzo che aveva subito un incidente e doveva portare obbligatoriamente il collare per sostenere il collo traumatizzato.
Ricordo molto bene le sue urla e le sue proteste perchè proprio non accettava di indossarlo e anzi voleva andare a casa..
Ad un certo punto l'infermiera di turno gli disse "Smettila! Cosa sono 6 giorni con un collare rispetto ad una vita intera!"
Non dimenticherò mai quella frase perchè negli anni mi ha aiutato a vedere e vivere certe situazioni in modo nuovo. A pensare che se riesco a dare un perimetro, anche temporale a ciò che sto vivendo, acquista un altro peso e definisce un limite.
Non è "per sempre", non è "senza fine"...
Non è necessario che sia una data reale o scritta da qualche parte, è essenziale che sia chiaro per noi che c'è un tempo dedicato a quella tal cosa, a quel tale evento.
Inquadrare quel punto dentro l'ampio spazio della nostra vita lo depotenzia e lo rende più gestibile e risolvibile .
In fondo la nostra esigenza è di riuscire a "passare avanti", elaborare e guardare oltre. Fossilizzarsi e rimuginare provocano solo l'aumento della forza di quell'evento. Di fatto lo si alimenta e il sistema si trova un fardello ancora più pesante da "digerire".
Relativizzare alleggerisce, delimita e suggerisce al nostro corpo che tutto ciò è un "pezzo" di una quantità enorme di esistenza.
Trattiamolo come tale. Un frammento. Non l'interezza.
E tu ..quante volte hai pensato che "non ce la farò mai...", "è troppo per me..."
Prova a definire dei confini, a pensare che è un tassello di un puzzle molto molto ampio...e senti come stai, senti quanto "respiro" ti regala e ti consente di guardare avanti con maggiore fiducia.