Molte volte nella vita fare un passo indietro significa fare la scelta più saggia e intelligente.
Alla lunga, l'autostima ne beneficia e i risultati arrivano.
L'altro giorno discutevo con mio papà sulla rigidità delle posizioni di alcune persone, lui sosteneva il suo concetto di "eh ma ha ragione l'uno rispetto all'altro", con tanto di tesi a sostegno... io ascoltavo e riflettevo su come l'inflessibilità di mantenere fermo il proprio punto di vista diventi spesso controproducente.
Quante famiglie, quante coppie, quante amicizie rovinate da "io non mi abbasso a fare il primo passo". Questa è la frase nocciolo del discorso.
Anche io in passato sono stata molto rigida nelle mie posizioni, orgogliosa, ottusa aggiungo, ma il tempo, la maturità e questa attività che porto avanti da molti anni mi hanno aiutata a comprendere che spesso "quel passo indietro" è, contrariamente al pensiero comune, sinonimo di intelligenza.
Chi ha più strumenti ha il dovere di avvicinarsi all'altro, chi desidera alimentare la propria intelligenza profonda ha la giusta spinta per muoversi, l'orgoglio è un sentimento per persone che non riescono a vedere al di là del proprio ego, che ritengono che comprendere chi sta loro di fronte sia da deboli, che pensano di essere superiori e diventano inflessibili nella propria verità insindacabile.
Poi ci sono anche coloro che non vogliono il confronto con l'altro anche per mancanza di vere e sostenibili ragioni, che hanno preso una posizione proprio per stare "a distanza", perchè in fondo, non vogliono liberarsi di quel rancore che si portano dentro da anni come la copertina di Linus e che in qualche modo ormai è diventata una comodità per evitare di mettersi in discussione.
Sto nel mio, con la mia visione, con la mia rabbia, con le mie convinzioni.
Wow che fatica.....Quanto pesano tutti quei sentimenti negativi nel cuore...
L'intelligenza è completamente annebbiata, l'empatia annullata...e tutto ciò produce solo ed ESCLUSIVAMENTE una divisione, ognuno nel proprio angolo, ognuno con la propria ragione, ognuno con la propria verità.
E passano mesi, anni, una vita intera.... e magari si abita vicini, magari si tratta di fratelli o di genitori o di amici.
Qual è il guadagno di tutto ciò?
Il nulla. Anzi, peggio, l'annichilimento della relazione.
Si alimenta una voragine perchè il non chiarimento rafforza solo la visione di ciascuno, la rimuginazione va a mille, l'autocommiserazione spazia...la sicurezza di essere nella parte del giusto prevale.
E tutto resta immobile, nella fierezza sterile delle due parti.
Io penso che abbiamo bisogno di valutare quanto conta veramente quel rapporto e quanto abbiamo il desiderio di essere persone migliori, rispetto a ciò che ci ha divisi o che ha procurato il malessere.
Abbiamo bisogno appunto di "fare un passo indietro" per guadagnarne dieci in avanti.
Perchè alla fine quell'azione non solo potrebbe ricucire il rapporto, ma anche migliorarne la qualità.
Attenzione, bisogna anche essere realisti e non sempre la nostra buona intenzione potrebbe portare al ricongiungimento, ma sono certa che quel passo seminerà qualcosa di buono, prima di tutto in noi stessi e certamente nella società in cui viviamo.
E' un'onda che si propaga, sottile, invisibile, potente.
Dobbiamo vivere quel passo come una sfida personale che alimenta la nostra maturità e la consapevolezza delle nostre capacità.
E quel semino certamente produrrà un germoglio.
Quindi ti chiedo: c'è qualcuno con cui hai interrotto il rapporto di amicizia, di amore, di famiglia...?
Prova a considerare quanto valore aveva quella relazione e cosa porta questa posizione di lontananza...concediti una possibilità.. riscopri la tua intelligenza relazionale e mettila a servizio del tuo cambiamento.